Il Regno Unito ha recentemente ampliato il suo divieto sul commercio di avorio, includendo quattro nuove specie a rischio di estinzione. Questa iniziativa, entrata in vigore il 28 gennaio 2024, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il bracconaggio e nel tentativo di preservare la biodiversità. Il Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali ha reso noto che il nuovo divieto non solo tutelerà elefanti ma anche ippopotami, narvali, orche e capodogli. Questo ampliamento della legislazione mira a ridurre il commercio illegale di fauna selvatica e a garantire la protezione di specie già vulnerabili.
Il contesto dell’Ivory Act
L’Ivory Act, approvato nel 2018 e attivo dal 2022, ha avuto come obiettivo principale la protezione degli elefanti, rendendo illegali ulteriori transazioni di beni in avorio, anche quelli di natura antica. Con l’aggiunta di ippopotami, narvali, orche e capodogli, la legge si arricchisce e si adatta alle esigenze della conservazione ambientale. Il divieto si applica a tutte le forme di commercio, diventando così uno dei più severi al mondo. Infatti, le nuove regolazioni impongono severe sanzioni per chiunque violi le disposizioni, con pene che comprendono multe illimitate o detenzioni fino a cinque anni.
La tutela di specie animaliche come ippopotami e capodogli è particolarmente significativa, considerando che entrambi sono attualmente classificati come "vulnerabili" nella Lista rossa delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura . Gli effetti del bracconaggio, uniti a inquinamento e conflitti armati, pongono costantemente queste specie in pericolo, rendendo imperativo il loro monitoraggio e la loro protezione.
Le nuove specie sotto protezione
Il commercio di avorio trae origine dall’estrazione di denti e zanne di varie specie, compresi ippopotami e narvali. Questi animali sono stati sottoposti a pressioni notevoli, con un aumento delle pratiche di bracconaggio nel tentativo di soddisfare la domanda di avorio. Secondo le informazioni fornite dal Defra, gli ippopotami sono già a rischio a causa della caccia illegale indirizzata verso i loro enormi denti. L’ampliamento del divieto rappresenta quindi una risposta necessaria a queste minacce e mira a rendere più difficile il commercio di avorio di origine illegale.
La Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione classifica già tutte e quattro le specie aggiuntive come vulnerabili. Questa misura giunge in un momento cruciale, in cui il commercio di avorio online è in aumento e rappresenta una significativa preoccupazione per la salvaguardia della fauna selvatica.
Le reazioni dell’opinione pubblica e delle organizzazioni
La notizia dell’estensione del divieto è stata accolta con entusiasmo da diversi gruppi ambientalisti, tra cui Born Free, un’organizzazione chiave nel sostenere l’approvazione dell’Ivory Act. Mary Creagh, ministro internazionale per la Natura, ha dichiarato che questo divieto rappresenta "un momento importante per tutti gli amanti della fauna selvatica", evidenziando la posizione di leadership che il Regno Unito sta prendendo nella conservazione della biodiversità globale.
Le previsioni suggeriscono che l’ampliamento della legge non solo servirà a proteggere queste specie già a rischio, ma contribuirà anche a far diminuire sul mercato l’avorio prodotto illegalmente. A tal proposito, le indagini condotte da Born Free hanno indicato un significativo calo del commercio online di avorio da quando l’Ivory Act è entrato in vigore, sottolineando l’importanza di politiche rigorose per la conservazione della fauna.
Prospettive future per la conservazione
Il nuovo divieto rappresenta un passo deciso verso la difesa degli animali minacciati, ma non basta. È fondamentale assicurare un monitoraggio continuo e l’applicazione rigorosa della legge per garantire l’efficacia delle protezioni introdotte. Le organizzazioni ambientaliste, insieme al governo, dovranno collaborare per diffondere la consapevolezza riguardo al rispetto di queste norme e per combattere attivamente il bracconaggio e il commercio illegale di fauna selvatica. L’adozione di una legislazione così severa rappresenta un faro di speranza per il futuro della biodiversità e un modello per altre nazioni combattenti nella battaglia contro la perdita di specie.