Scritto da Redazione

BaZrS3: La perovskite che potrebbe rivoluzionare l’industria dell’energia solare

Pubblicato il

Le recenti ricerche nel campo delle celle solari hanno aperto la strada a innovazioni significative, con BaZrS3 che emerge come un potenziale sostituto ecologico e performante rispetto ai materiali tradizionali. La sfida nella tecnologia fotovoltaica è non solo aumentare l’efficienza, ma anche garantire la sostenibilità dei materiali utilizzati, e BaZrS3 potrebbe benissimo rappresentare il futuro della produzione di energia solare.

Limiti del silicio e l’emergere delle celle solari tandem

Da decenni, il silicio è stato il fulcro della tecnologia fotovoltaica, ma i suoi limiti intrinseci stanno diventando sempre più evidenti. La massima efficienza teorica raggiungibile con il silicio è fissata al 29,4%. Questa barriera ha spinto la ricerca verso alternative più innovative, tra cui le celle solari tandem, che combinano diversi materiali per massimizzare la cattura di luce e la conversione in elettricità.

Le celle solari tandem sono progettate per sfruttare le proprietà complementari di diversi materiali. Per esempio, accoppiando il silicio con un altro strato di materiale ad alta efficienza, gli scienziati possono captare una gamma più ampia dello spettro solare, aumentando così l’efficienza energetica totale. Tuttavia, la sfida rimane trovare materiali che non solo offrano prestazioni elevate, ma che possano anche mantenere stabilità e sicurezza durante l’uso quotidiano.

Finora, le perovskiti alogenate sono apparse come una soluzione promettente. La loro efficienza ha visto un incremento notevole negli ultimi anni; dal 2009 al 2021, sono passate da una performance iniziale del 3,8% a oltre il 25%, una crescita stratosferica. Questo è avvenuto grazie a particolarità come la ferroelettricità e l’effetto Rashba, che migliorano la raccolta e la durata degli elettroni. Tuttavia, i rischi associati all’uso di materiali tossici come il piombo e la loro vulnerabilità alla degradazione ambientale continuano a rappresentare un ostacolo significativo per l’adozione commerciale su larga scala.

Le perovskiti alogenate: potenzialità e problematiche

Le perovskiti alogenate hanno senza dubbio aperto nuove porte nella ricerca solare, ma non senza sollevare interrogativi cruciali sulle loro implicazioni ambientali. Questi materiali, sebbene abbiano mostrato un potenziale rivoluzionario, presentano alcuni limiti chiave: la presenza di piombo, la tossicità e la degradazione rapida in condizioni avverse. Questi fattori hanno acceso un dibattito tra ricercatori e produttori sulle possibili alternative ecologiche e accessibili.

Le caratteristiche uniche delle perovskiti, come la loro tolleranza ai difetti strutturali e la capacità di trattenere gli elettroni, sono il risultato di fenomeni fisici complessi, che se sfruttati in modo efficace possono trasformare il panorama energetico. Tuttavia, il compromesso tra prestazioni e sicurezza ambientale rimane una questione critica che gli scienziati devono affrontare.

Il “collo di bottiglia dei fononi caldi” rappresenta un’ulteriore complicazione. Questo fenomeno, in cui il rilascio di energia all’interno del materiale è rallentato, può ridurre l’efficienza complessiva. Pertanto, la ricerca continua a cercare soluzioni che integrino prestazioni elevate con un impatto ambientale ridotto, segnando una nuova direzione per il settore dell’energia solare.

BaZrS3: Verso un futuro sostenibile per l’energia solare

La perovskite BaZrS3 si presenta come una rivale alle perovskiti alogenate, offrendo un’opzione non tossica e più stabile. I ricercatori dell’Australian Center for Advanced Photovoltaics hanno scoperto che applicando tensioni strutturali a questo materiale, le sue proprietà possono essere ottimizzate, avvicinandosi così alle efficienze delle perovskiti alogenate senza compromettere la sicurezza ambientale.

Uno degli aspetti più affascinanti del BaZrS3 è la sua naturale stabilità. Questa caratteristica è fondamentale, poiché il materiale guida gli ingegneri e i produttori nel creare ambienti controllati durante le fasi di produzione e stoccaggio. Inoltre, la capacità di impilare strati ultrasottili di BaZrS3 offre un’ulteriore opportunità per ridurre i costi e migliorare l’efficienza. Gli studi suggeriscono che l’abbinamento tra BaZrS3 e silicio potrebbe portare l’efficienza delle celle solari oltre il 38%, un traguardo che, se raggiunto, rappresenterebbe una pietra miliare per la tecnologia solare.

Nonostante le straordinarie potenzialità del BaZrS3, le sue necessità produttive complessive pongono sfide che non possono essere sottovalutate. Ambienti altamente controllati sono cruciali per preservare la qualità del materiale, specialmente poiché bario e zirconio sono inclini a legarsi con l’ossigeno, il che può danneggiare le proprietà ottiche del prodotto finale.

Il futuro della tecnologia solare sembra promettente, ed il BaZrS3 rappresenta una delle soluzioni più innovative per coniugare efficienza energetica e sostenibilità. Con ulteriori ricerche e sviluppi, questo materiale potrebbe cambiare il modo in cui percepiamo e utilizziamo l’energia solare, facilitando un passaggio verso un’energia più pulita e accessibile per tutti.

Leggi l'articolo sul sito

Altri utenti stanno leggendo:

Questo sito utilizza cookie propri e di terze parti
al fine di poter erogare i propri servizi.Maggiori informazioni