Una storia di amicizia e solidarietà ha preso vita negli spazi del parcheggio dell’Ospedale di Chiari, nel Bresciano. Qui, Francesca Martino, un urologo di origine calabrese, e Dahoud, un giovane senegalese che chiedeva l’elemosina, hanno intrecciato le loro strade in un incontro che cambierà per sempre le loro vite. L’interazione tra i due uomini non è stata solo casuale, ma si è evoluta in un legame profondo che ha portato alla realizzazione di un sogno e all’istituzione di un’iniziativa sociale significativa.

Un legame che si trasforma in amicizia

Dal loro primo incontro, avvenuto anni fa, Francesco e Dahoud hanno iniziato a conoscersi meglio. Ogni giorno, il dottore e il giovane senegalese si incrociavano davanti all’ospedale. All’inizio, le loro conversazioni erano leggere. Tuttavia, il passare del tempo ha permesso loro di aprirsi su questioni più profonde, creando un’amicizia autentica e genuina. In questo contesto, Dahoud ha potuto condividere con Francesco le sue aspirazioni e le sfide quotidiane che affrontava da rifugiato.

La vita di Dahoud ha subito un cambiamento significativo quando, con l’arrivo della pandemia di COVID-19, ha dovuto smettere di chiedere l’elemosina. Questa situazione critica ha spinto Francesco a intervenire. Con grande umanità, Martino ha messo a disposizione di Dahoud una tessera prepagata, ricaricandola regolarmente. Un gesto semplice, ma carico di significato, che ha avuto un impatto profondo nella vita del giovane senegalese e ha consolidato ulteriormente il loro legame.

La realizzazione di un sogno: la fattoria in Senegal

Dopo la fine delle restrizioni sanitarie, Francesco ha spinto Dahoud a esprimere il sogno della sua vita, un passo cruciale che ha segnato la direzione futura della loro amicizia. La risposta di Dahoud è arrivata chiara: desiderava tornare in Senegal per avviare un allevamento di pulcini. Questo desiderio non è rimasto solo un sogno. Francesco ha deciso di prenderlo sul serio e di trasformarlo in realtà.

Dopo aver effettuato l’acquisto di un terreno in Senegal, Martino ha iniziato a mettere in piedi una vera e propria fattoria. L’azienda adesso ospita migliaia di pulcini, così come capre, conigli e piante da frutto. Ma la fattoria è diventata qualcosa di più di un semplice progetto economico; è diventata un rifugio per i minori in difficoltà. Cinque bambini, che vivevano per strada, hanno trovato accoglienza e istruzione nella fattoria, beneficando di un ambiente protetto e stimolante in cui crescere e apprendere. Questo progetto ha avuto un impatto notevole sulla comunità, rappresentando un’opportunità di riscatto.

Un racconto che diventa cinema: l’interesse per la loro storia

La storia straordinaria di Francesco e Dahoud ha catturato l’attenzione del regista Luca Rabotti, il quale ha deciso di raccontare il percorso dei due protagonisti tramite un film. La pellicola si prefigge di illustrare non solo l’amicizia tra i due uomini, ma anche l’importanza sociale della fattoria e il suo impatto positivo nel contesto locale. Francesco, orgoglioso dei progressi di Dahoud e dell’iniziativa messa in atto, continua a seguire da vicino lo sviluppo del progetto.

Oggi, Dahoud è completamente impegnato nella gestione della fattoria, considerando questo impegno non solo un modo per guadagnarsi da vivere, ma anche un’opportunità per crescere come individuo e assumersi responsabilità. La sua determinazione e passione per il lavoro dimostrano come questo progetto rappresenti una fase cruciale della sua vita e della sua crescita personale.

L’amicizia tra Francesco e Dahoud non solo ha dato vita a un sogno, ma ha anche creato un modello di solidarietà e aiuto tangibile, un esempio che potrebbe ispirare molti altri in situazioni simili.