L’orto sinergico viene teorizzato da un agronomo giapponese Masanobu Fukuoka che insieme alla coltivatrice spagnola Emilia Haselip ha creato una tipologia di coltivazione nuova ed innovativa. L’orto sinergico permette infatti di avere delle coltivazioni il più naturali possibili, eliminando l’uso di diserbanti e pesticidi, per questo tipo di coltura non servono però neanche concimi o composti preparati, dal momento che è la natura ed il terreno che si coltivano da soli.
In quest’ottica l’orto sinergico è in assoluto la tipologia di coltivazione con il minore impatto ambientale e che maggiormente sfrutta le proprietà del suolo per ottenere risultati. Nell’orto sinergico si possono coltivare diverse tipologie di verdure, differenti tipi di legumi, ortaggi e piante aromatiche, ottenendo un prodotto biologico e che rispetta l’ambiente.
Il nostro orto potrà quindi donarci degli alimenti veramente naturali, che non hanno subito alcun tipo di trattamento chimico e che potranno essere un ottimo alimento per il benessere di tutta la famiglia.
Di seguito vediamo quindi con precisione cos’è l’orto sinergico, quali tipologie di piante ci possiamo piantare e soprattutto in che modo si realizza. La creazione di un orto sinergico non è difficile come si potrebbe pensare, anche se necessita di una certa cura da parte del contadino, che dovrà fare attenzione ad alcuni elementi.
L’idea di Fukuoka si basava sugli ideali della permacultura e cercava di sfruttare le dinamiche naturali del suolo che in modo autonomo si rigenera e si cura. Si arriva così alla teoria che l’orto possa essere un ecosistema spontaneo, in cui l’uomo deve essere solo il creatore, ma l’intervento sul terreno deve essere ridotto al minimo, così da lasciar agire in modo naturale la terra.
Si arriva così a teorizzare i quattro principi fondamentali dell’orto sinergico che sono i seguenti:
Dopo aver chiarito i principi dell’orto sinergico vi starete ora chiedendo: quali ortaggi si possono coltivare in questo orto? Tutte le piante potranno essere inserite nella nostra coltivazione? La prima cosa da chiarire è che sì, non si possono coltivare tutte le piante negli orti sinergici, ma le varietà che possono essere coltivate sono davvero tantissime.
In particolare sono tre le specie di piante che possiamo coltivare nel nostro orto sinergico, piante che riescono a trovare il proprio spazio vitale e ad adattarsi senza troppi problemi con l’ambiente.
Le specie di piante che si possono coltivare in questa tipologia di orto sono le seguenti:
Uno degli elementi di base dell’orto sinergico è proprio la collaborazione e la sinergia appunto che si instaura su i vari organismi che vivono nell’orto che si è creato.
Dopo aver compreso cos’è l’orto sinergico e quali sono le piante che si possono coltivare al suo interno, cerchiamo di capire come si struttura un orto sinergico e quali sono i passaggi da seguire.
Il primo passaggio da svolgere è la creazione dei bancali che permettono al terreno di prendere aria, dal momento che la terra, essendo rialzata, riesce a non compattarsi e ad avere a non schiacciarsi.
Le forme dei bancali possono essere le più svariate e sarà il contadino a decidere quale forma dare al proprio orto sinergico. La lunghezza ottimale si aggira tra i 110 e i 120 centimetri, lasciando uno spazio di passaggio tra una fila e l’altra di 60 centimetri, l’altezza si dovrà invece aggirare intorno ai 30 centimetri.
La forma dei bancali è libera e si possono strutturare non solo dei filari paralleli, ma anche delle forme geometriche circolari.
Il lavoro si potrà effettuare semplicemente con vanghe e badili, mentre le caso in cui la terra fosse particolarmente rovinata sarà meglio acquistare della terra con un compost o un letame già decomposto, così da dare nuova linfa vitale al terreno che potrebbe essere morto.
Altro elemento importante per il nostro orto sinergico è l’irrigazione che dovrà essere molto accurata e che dovrà rispettare i principi del metodo a goccia.
L’impianto di irrigazione in questo modo non solo permetterà di risparmiare acqua, bene tanto prezioso, ma anche di evitare di bagnare le piante in modo eccessivo.
Dopo aver creato i nostri bancali ci si dovrà occupare della pacciamatura dei bancali, che permetterà di regolare la crescita delle erbacce e delle piante infestanti. La pacciamatura inoltre permetterà la protezione dei bancali dagli agenti atmosferici e ridurrà la perdita di umidità, facilitando così anche lo sviluppo di microrganismi e della microfauna del terreno.
Per questa operazione il miglior materiale è la paglia o altri scarti di materiali biodegradabili (come ad esempio foglie e residui vegetali), che poi si trasformerà in compost per il nostro orto.
A questo punto si dovranno installare dei supporti di ferro che permettano alle piante rampicanti di crescere libere; in questo modo le piante si svilupperanno verso l’alto e daranno modo anche alle altre coltivazioni di crescere in modo autonomo.
Questi tutori si potranno realizzare in vario modo, tramite tondini di ferro piegati oppure tramite stecche che permettano alle piante di avvinghiarsi e crescere libere.
A questo punto si potrà procedere con la semina delle piante che abbiamo sopra indicato che andranno inserite insieme nei bancali e che dovranno convivere in armonia, le piante liliacee devono essere posizionate nelle zone esterne dei bancali per dare libero sfogo alla loro funzione antibatterica. Le verdure si dovranno invece inserire nella parte pianeggiante del bancale, insieme anche alle piante di legumi che dovranno convivere con le nostre verdure.
L’orto sinergico ha la funzione di far vivere le proprie piante senza distruggere l’ecosistema e senza apportare danni alle specie animali. Infatti rane, pipistrelli e uccelli potranno essere tenuti lontani con dei filari di siepi, creando delle casette artificiali sugli alberi circostanti o strutturando dei cumuli di pietre nelle zone intorno al nostro orto.
In questo modo si cercherà di impedire l’accesso delle piccole creature in modo naturale, senza che vi sia alcun danno per le specie vegetali o animali.