La scarlattina è una delle malattie esantematiche più fastidiose.
Andiamo a scoprire come avviene il contagio, quali sono i sintomi e i possibili rimedi.
Questa malattia infettiva colpisce soprattutto i bambini fino ai 12 anni: infatti uno dei luoghi dove avviene maggiormente il contagio è proprio la scuola.
Questo non esclude però che possa anche un adulto si possa ammalare di scarlattina.
In questo caso si dovrà prestare più attenzione poiché in un organismo maturo i sintomi della scarlattina possono essere più accentuati.
Non esiste vaccino per questa malattia l’unico modo per evitarla è quello di stare alla larga da chi ne ha già affetto.
Ma andiamo ora a conoscere la scarlattina più da vicino scoprendone i sintomi, in che modo avviene il contagio e i possibili rimedi.
La scarlattina è causata dallo streptococco beta emolitico, un batterio che può divenire molto aggressivo, ma di cui purtroppo non esiste vaccino.
E’ quindi piuttosto semplice contrarre questa malattia soprattutto in età infantile.
Il contagio avviene attraverso il contatto con saliva e muco di un paziente infetto ed è quindi una malattia trasmissibile soprattutto per vie aeree.
Se qualcuno affetto da questa patologia starnutisce vicino a noi, il batterio e riuscirà a raggiungere le nostre mucose per poi diffondersi all’interno dell’organismo.
Non si esclude però la possibilità che il batterio possa essere presente in alcuni oggetti che a loro volta siano stati in contatto con un individuo affetto da scarlattina. Qui ovviamente il contagio è molto più semplice: basterà toccare l’oggetto incriminato e subito potremo essere aggrediti dal batterio.
Il periodo di diffusione massima è quello autunnale è quello primaverile.
Chi contrae la malattia non è detto che non possa riammalarsi: esistono infatti diversi ceppi di streptococco.
La scarlattina presenta un incubazione di pochi giorni rispetto alle altre malattie esantematiche: entro i primi 2-5 giorni inizieranno a comparire i primi sintomi. Ma già prima che la malattia si manifesti e quindi prima di accorgersi di essere ammalati si è contagiosi. Due giorni dopo l’inizio della terapia il paziente non lo farà più contagioso.
I soggetti che più di tutti devono stare attenti alla scarlattina sono le donne in gravidanza poi che potrebbe mettere a rischio la salute del feto, sia i neonati al di sotto dei 6 mesi.
Per quanto riguarda invece i bambini, e si presentano una buona capacità di recupero, mentre negli adulti i sintomi potrebbero essere più fastidiosi e quindi occorrerà prestare più attenzione nella fase di guarigione.
Riconoscere i sintomi della scarlattina è davvero semplice in quanto sono inequivocabili.
I principali sono la febbre e lo sfogo esantematico con la comparsa di piccole macchie rosse molto fitta e ruvide.
Generalmente se compaiono prima sul collo inguine e ascelle per poi estendersi al resto del corpo.
Anche la lingua non sarà risparmiata dalla comparsa dei puntini rossi.
Tipica della scarlattina è la cosiddetta maschera scarlattinosa, ovvero la comparsa sul viso di un rossore generalizzato che risparmia solo le zone intorno agli occhi e al naso. Inoltre saremo affetti da dolore alla gola e tonsille gonfie, ma anche nausea e mal di testa.
Il modo certo per diagnosticare la scarlattina è quello di sottoporsi ad un tampone faringeo per individuare il batterio dello streptococco.
Per curare la scarlattina serve la mente una cura antibiotica che verrà prescritta dal vostro medico di base non appena diagnosticata la malattia. Poiché la cura può durare fino a 10 giorni è bene assumere probiotici che possano salvaguardare la flora batterica del nostro apparato gastrointestinale.
Ovviamente è molto importante bere acqua per mantenere l’organismo idratato e non affaticarsi ma rimanere il più possibile a riposo.
Per quanto riguarda il prurito che è sicuramente l’aspetto più fastidioso di questa malattia possiamo aiutarci facendo dei bagni con l’amido di riso che andrà a lenire il rossore e il prurito.