Grazie alle sue proprietà benefiche il rabarbaro è da sempre sfruttato sia in cucina, come semplice alimento, sia a scopo medico come rimedio naturale. Gli utilizzi che si possono fare di questa pianta sono davvero molteplici: scopriamoli insieme.
Il rabarbaro è molto utilizzato come alimento per arricchire ricette di ogni tipo, ma anche come rimedio naturale; somministrato a piccole dosi, ad esempio agisce come digestivo, mentre a dosi più alte svolge un’azione lassativa.
È dunque spesso utilizzato per risolvere problemi di stitichezzacronica o altri disturbi legati al non corretto transito intestinale, ma è anche l’ingrediente principale di liquori e bevande alcoliche utilizzati per aperitivi e dopocena.
Andiamo ora a scoprire tutte le proprietà e i possibili utilizzi di questa pianta e quali sono i modi migliori per esaltare le caratteristiche del rabarbaro.
Il rabarbaro, grazie alle sue grandi proprietà, viene venduto in erboristeria per risolvere diverse patologie; in particolare ha un’azione benefica sul fegato, aiuta a regolare il transito intestinale e la digestione. Attenzione però perché il rabarbaro è un potente lassativo e dunque se si eccede con le dosi potrebbe diventare una vera e propria purga.
Questa pianta è nota anche per le sue proprietà antinfiammatorie che agiscono sulla mucosa intestinale, è un antisettico, emolliente, antispasmodico, diuretico e tonico e soprattutto ottimo per depurare l’organismo e il sangue.
Inoltre ha un effetto dimagrante: il rabarbaro è una delle verdure a più basso apporto calorico, per questo motivo e per la sua azione stimolante sul metabolismodei grassi, viene spesso inserito nelle diete dimagranti.
Alcune ricerche scientifiche degli ultimi anni hanno evidenziato come il rabarbaro abbia caratteristiche antitumorali; è infatti ricco di beta carotene e di composti fenolici come la luteina e la zeaxantina che proteggono i tessuti dai radicali liberi, ovvero gli scarti del metabolismo cellulare pericolosi perché possono trasformare le cellule sane in cellule cancerose.
È poi possibile utilizzare il rabarbaro per migliorare scottaturee ferite e per proteggere le nostra ossa, ma anche un effetto positivo sulla circolazione sanguigna. Il ferro contenuto nel rabarbaro stimolano la produzione di nuovi globuli rossi, aumentando l’ossigenazione del sangue e la sua circolazione.
Infine il rabarbaro abbassa notevolmente il colesteroloe perciò aiuta a diminuire il rischio di infarti e di ictus.
Ma quali sono gli utilizzi del rabarbaro? Qual è la modalità di somministrazione corrette?
In cucina è possibile consumare il rabarbaro come verdura a foglia verde, ma ovviamente deve essere fatto con grande moderazione. Famosa è la marmellatapreparata con il rabarbaro, ma anche i liquori e le bevande alcoliche che spesso vengono proposte per aperitivi e dopo cena.
In erboristeria è possibile acquistare tintura madre oppure le foglie essiccate per preparare tisane e decotti.
Le tinture madre sono utilizzate generalmente per impacchi cicatrizzanti, per lenire le ragadi anali e le emorroidi, ed infine per prevenire infezioni.
Le tisane e i decotti sono invece utili per regolare il transito intestinale e risolvere problemi di stipsi cronica o semplicemente per aiutare chi soffre di stitichezza, ma ricordiamoci sempre di non eccedere con le dosi.
Per via delle spiccate proprietà lassative e purgative infatti, il rabarbaro può stressare più del dovuto l’intestino delle persone con problemi all’apparato escretore.
Per gli stessi motivi non è consigliabile alle donne in dolce attesa e ai bambini troppo piccoli. Il suo consumo, inoltre, dovrebbe rimanere limitato per via della grande quantità di acido ossalico in esso contenuto, soprattutto nelle foglie, che può corrodere le mucose.