Che cos’è e cosa prevede il protocollo di Kyoto? Quali paesi sono coinvolti in questo accordo fondamentale per l’ambiente? Scopriamo insieme attraverso questo articolo di cosa si tratta quando sentiamo parlare di protocollo di Kyoto partendo dalle basi: quando è stato siglato, in che località e di cosa si occupa nello specifico.
Il tema ambientale è sempre più di attualità e lo è ormai da lontano 1995, quando fu siglato questo patto tra le varie nazioni che hanno preso parte alla conferenza in Giappone, precisamente nella città di Kyoto, che affrontava le problematiche relative al surriscaldamento globale nel dettaglio.
Scopriamo insieme cosa riguarda questo trattato internazionale firmato da molti Paesi.
Protocollo di Kyoto: cos’è
Il protocollo di Kyoto è un vero e proprio trattato internazionale che riguarda l’ambiente ed in particolare, come già detto, la questione del surriscaldamento globale . E’ stato scritto il 11 dicembre del 1997 con più di 180 paesi radunati per quello che è stato un accordo unico su tematiche riguardanti l’impatto ambientale.
Fino al 16 febbraio 2005, però non è entrato in vigore, diventando effettivamente legge solo in quella data. A maggio 2013 gli Stati che hanno preso parte sono arrivati addirittura a 192.
Nel 2007 si è celebrato l’anniversario dell’adesione al protocollo di Kyoto ed il decennale dalla sua scrittura. Principali centri di questo trattato sono le riduzioni delle emissioni dei gas serra.
Cosa viene riportato esattamente nel trattato e protocollo di Kyoto? Quali paesi sono ancora all’interno e quali invece se ne sono tirati fuori?
Il primo paese e la prima nazione ad essere uscita dal protocollo di Kyoto è stato il Canada nel 2011 con una notifica ufficiale all’UNFCC da parte del governo canadese che sanciva che il paese avrebbe esercitato il suo diritto legale di ritrattare dal protocollo ed uscirne.
Nel 2012, il 31 dicembre, è scaduto il primo periodo di impegno previsto dal protocollo. Che cosa prevedeva nel dettaglio che cosa prevede tutt’ora? Scopriamolo insieme.
Protocollo di Kyoto: cosa prevede
Il protocollo di Kyoto come detto è un trattato internazionale sul tema ambientale: questo prevede l’obbligo da parte delle Nazioni firmatarie di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento come il biossido di carbonio ed altri 5 gas serra che sono considerati letali per il nostro ambiente ovvero il metano, l’ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi, esafluoruro di zolfo che devono arrivare ad una misura non inferiore al lotto del 5% rispetto alle emissioni registrate nel lontano 1985 l’anno base dal quale poi è partito l’allarme globale sul riscaldamento del mondo.
Per quanto riguarda l’Italia, il 16 marzo 2012 è stato attuato un fondo rotativo con oltre 600 milioni di euro per finanziare investimenti in materia di efficienza energetica con energie rinnovabili al primo posto. Grazie all’iniziativa a fine 2012 erano stati finanziati ben 588 progetti proposti da caserme, ospedali amministrazioni locali e scuole come anche musei e poli industriali per 330 milioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici.
Per quanto riguarda invece i paesi non aderenti spiccano gli Stati Uniti, responsabili del circa il 36,2% del totale delle emissioni di biossido di carbonio secondo i dati di marzo 2001. Il presidente Clinton aveva firmato il protocollo durante gli ultimi mesi del suo mandato ma Bush poco tempo dopo ritirare adesione. Il dato allarmante è che alcune regioni, come il New England, da sole producono tanto biossido di carbonio da far precipitare le condizioni atmosferiche il riscaldamento globale quanto un grande paese industrializzato europeo come la Germania, uno dei migliori a livello di efficienza industriale.
Altro paese ad aver firmato e non ratificato poi il protocollo è stata l’Australia che poi è entrata nel trattato nel 2007. Cina ed India hanno ratificato il protocollo ma non sono tenute a ridurre le emissioni di anidride carbonica nel quadro dell’accordo, nonostante abbiano una popolazione molto ricca ed un industria che produce tanta anidride carbonica
Protocollo di Kyoto: paesi aderenti
- Antigua e Barbuda
- Argentina
- Armenia
- Austria
- Azerbaigian
- Bahamas
- Bangladesh
- Barbados
- Belgio
- Benin
- Bhutan
- Bolivia
- Botswana
- Brasile
- Bulgaria
- Burundi
- Cambogia
- Camerun
- Canada
- Rep. Ceca
- Cile
- Cina
- Cipro
- Colombia
- Cook
- Corea del Sud
- Costarica
- Cuba
- Danimarca
- Rep. Dominicana
- Ecuador
- El Salvador
- Estonia
- Figi
- Finlandia
- Francia
- Gambia
- Georgia
- Germania
- Ghana
- Giamaica
- Giappone
- Gibuti
- Giordania
- Gran Bretagna
- Grecia
- Grenada
- Guatemala
- Guinea
- Guinea Equatoriale
- Guyana
- Honduras
- India
- Irlanda
- Islanda
- Israele
- Italia
- Kiribati
- Kirghizistan
- Laos
- Lesotho
- Lettonia
- Liberia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malawi
- Malaysia
- Maldive
- Mali
- Malta
- Marocco
- Marshall
- Mauritius
- Messico
- Micronesia
- Moldavia
- Monaco
- Mongolia
- Myanmar
- Namibia
- Nauru
- Nicaragua
- Niue
- Norvegia
- Nuova Zelanda
- Paesi Bassi
- Palau
- Panama
- Papua Nuova Guinea
- Paraguay
- Perù
- Polonia
- Portogallo
- Romania
- Russia
- Salomone
- Samoa
- Santa Lucia
- Senegal
- Seychelles
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Sri Lanka
- Sudafrica
- Svezia
- Svizzera
- Tanzania
- Thailandia
- Trinidad e Tobago
- Tunisia
- Turkmenistan
- Tuvalu
- Uganda
- Ungheria
- Unione Europea
- Uruguay
- Uzbekistan
- Vanuatu
- Vietnam