Dietro al massaggio Thai c’è una storia molto antica tutta da scoprire; questa tecnica centenaria appartiene alla medicina indiana e presenta molti benefici per il nostro organismo, ma anche qualche controindicazione.
Il massaggio tradizionale thailandese si basa su compressioni e digitopressioni che vengono effettuate dal massaggiatore sul corpo del paziente; vedere questa figura professionale all’opera è molto suggestivo: i movimenti sono molto coreografici e sembra quasi che si stia esibendo in una danza. Il concetto su cui si basa questa tecnica sono i cosiddetti sen, ossia i canali principali attraverso cui passa l’energia vitale detta prana. Questi canali non sono verificabili dagli strumenti scientifici attuali e costituiscono un secondo corpo energetico strettamente connesso al corpo fisico. Quando il prana non circola in modo adeguato attraverso i sen il corpo si ammala; lo scopo del massaggio thai è proprio quello di ripristinare la corretta circolazione dell’energia.
Scopriamo ora di più sulla tecnica del massaggio Thai, quali sono i benefici che esso può produrre sul nostro organismo e quando invece possiamo riscontrare controindicazioni.
Come abbiamo già accennato la tecnica del massaggio Thai risale a moltissimi anni fa e la sua nascita si cela dietro ad una leggenda. La sua ideazione viene attribuita alla figura di Jivaka Kumar Bhacca che sembrerebbe aver appreso questa tecnica dalle popolazioni visitate lungo la sua peregrinazione in compagnia del Buddha; c’è infatti un legame molto forte con il buddhismo, anche se quest’ultimo è stato spesso eclissato da religioni come l’induismo, mentre il massaggio Thai è sempre stato molto praticato e non solo nei templi.
Il suo scopo è quello di riattivare il flusso dell’energia vitale che scorre nel nostro corpo e che varie ragioni può bloccarsi, provocando malattie e disturbi al nostro organismo; l’autoguarigione è un concetto molto importante su cui si fonda la tecnica di questo tipo di massaggio.
Una seduta di massaggio Thai inizia con manovre lievi che aumentano gradualmente di intensità, senza mai sconfinare in un dolore. Nonostante una sola seduta produca effetti benefici, è bene sottoporsi al trattamento 2 volte alla settimana per ottenere risultati visibili. Viene nella maggior parte dei casi effettuato a terra su una superficie morbida e solitamente il paziente rimane coperto, sia per questione di tradizione che per mantenere i muscoli caldi.
Il massaggiatore che ricordiamo deve essere una figura abilitata alla pratica, inizierà a spingere con le mani su alcuni punti specifici del nostro corpo, in base ovviamente alla problematica che vogliamo risolvere.
Praticare in modo costante la tecnica del massaggio Thai può regalare grandi benefici al nostro organismo; in particolare liberando l’energia vitale aumenta l’attività vascolare e favorisce l’eliminazione delle tossine. Possiamo infatti pensarlo come un vero e proprio trattamento di bellezza poiché con la sua azione stimola l’intero sistema venoso e linfatico, generando benessere alla pelle, che risulta più liscia, elastica e morbida. Proprio per questo motivo è anche un ottimo sistema anticellulite.
Molto indicato in caso di problemi come nevralgie, lordosi e se esercitato nel modo giusto, può eliminare definitivamente disturbi come l’insonnia e la cervicale che incidono negativamente sul nostro status fisico e causano un profondo malessere fisico e psichico.
Una seduta di massaggio thai lascia il corpo rilassato e la mente completamente libera da pensieri. Le sedute rilassano i muscoli, migliorano il sistema nervoso e riuscendo a migliorare notevolmente patologie psicofisiche.
Ovviamente dobbiamo però prestare attenzione in quanto il massaggio Thai può avere diverse controindicazioni e in alcuni casi potrebbe causare problemi invece di risolverli.
In particolare è sconsigliato sottoporsi ad una seduta di massaggio Thai se si soffre di ernia iatale, disturbi cardiaci e ovviamente fratture. A causa dei movimenti che il massaggiatore effettua sul nostro corpo le donne in gravidanza non possono ricevere questo tipo di trattamento.
In qualsiasi caso, qualora si soffra di disturbi o malattie di qualsiasi tipo, anche se non riportate nel soprastante elenco, è sempre bene chiedere il parere preventivo del proprio medico di base.