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La tradizione svedese dell’årsgång: il cammino misterioso alla ricerca del futuro

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In Svezia, la notte di Capodanno assume un significato del tutto particolare per chi decide di immergersi nella tradizione dell’årsgång, una cerimonia folkloristica che unisce spiritualità e folklore. Questa pratica secolare invita le persone a intraprendere un viaggio solitario nel bosco, un cammino che non solo rappresenta un rito di passaggio, ma offre anche un’opportunità per riflettere sul futuro e per confrontarsi con le proprie paure.

Cos’è l’årsgång?

L’årsgång, traducibile come “camminata dell’anno”, è una tradizione che affonda le radici in un’epoca in cui il legame tra esseri umani e natura era particolarmente forte. Questa usanza, che risale a secoli fa, si svolge tipicamente durante la vigilia di Capodanno, una notte simbolica in cui si crede che il velo tra il mondo umano e quello spirituale diventi più sottile.

Durante questo rituale, i partecipanti sono chiamati a camminare attraverso i boschi in solitudine, seguendo un percorso scelto con cura che può portare a luoghi significativi come chiese, incroci di strade o antiche pietre runiche. Il cammino è caratterizzato da un silenzio meditativo e da una riflessione interiore profonda. Mentre si avanza nel buio, l’individuo ha l’opportunità di esplorare non solo l’ambiente esterno ma anche il proprio mondo interiore.

Questa tradizione rappresenta, quindi, un momento di introspezione, in cui le persone cercavano risposte a domande esistenziali, come cosa potesse riservare l’anno venturo e quali sfide avrebbero potuto affrontare. L’immersione nella natura, con i suoi suoni e i suoi simboli, diventa un mezzo attraverso cui gli individui sperano di ricevere indicazioni e segni dal mondo circostante.

Le antiche origini dell’årsgång

Le origini dell’årsgång risalgono al 1600, ed è documentata nel libro “Folk Belief and Traditions of the Supernatural” di Tommy Kuusela. Secondo la leggenda, durante questa solitaria camminata è possibile incontrare creature strane e spettrali nei boschi. Questi incontri non sono casuali; si presume infatti che la presenza di queste entità possa influenzare il futuro del camminatore e del suo villaggio.

Tra i personaggi più inquietanti che si dice possano essere incontrati c’è il “cavallo del ruscello”, una creatura che, incantando i bambini, li attira verso di sé per poi affogarli in acqua. Altrettanto avvincente è la figura dell’huldra, una ninfa che si traveste da albero e che tenta i viaggiatori per poi scomparire, lasciandoli intrappolati nel suo abbraccio mortale.

Una caratteristica interessante dell’årsgång è che, se durante il cammino il partecipante incontra un’altra persona, può proseguire insieme, ma vi è una regola d’obbligo: non devono parlarsi. Questo aspetto sottolinea ulteriormente il carattere intimo e personale di questa esperienza, che è prima di tutto un viaggio spirituale.

Il significato del cammino

Per i nativi svedesi, l’årsgång non è solo un esercizio fisico, ma un vero e proprio rituale spirituale. Si svolge in un contesto di introspezione e contemplazione, dove le domande esistenziali come “cosa accadrà in futuro?” e “quali opportunità si presenteranno?” trovano un loro spazio. Camminare nella quiete della notte, in mezzo alla foresta, consente di riscoprire la connessione viscerale con la natura e, al contempo, con se stessi.

In un’epoca in cui il lume artificiale sovrasta la bellezza della notte, la tradizione dell’årsgång si erge come un invito a riconsiderare la nostra relazione con il mondo naturale. Il cammino offre un modo per confrontarsi con le proprie paure, per affrontare i misteri dell’esistenza e per cercare la forza interiore.

Questo rituale di Capodanno può favorire anche la rielaborazione di eventi passati, liberando il partecipante da ansie e preoccupazioni. La natura, i suoi simboli e i segni possono fungere da guida, suggerendo che le risposte ai nostri interrogativi sono spesso più vicine di quanto pensiamo.

Come ci si prepara?

La preparazione per intraprendere il cammino dell’årsgång è considerata fondamentale. Prima di avventurarsi nei boschi, è tipico per il partecipante digiunare durante il giorno o rinunciare al sonno, con l’intento di raggiungere una maggiore lucidità e consapevolezza. Affrontare la notte senza alcuna fonte di luce richiede un certo grado di coraggio e determinazione, poiché l’oscurità simboleggia il mistero e il potenziale dell’ignoto da esplorare.

Durante il tragitto, si crede che sia possibile imbattersi in spiriti della natura, presagi o visioni. Ogni elemento dell’ambiente circostante, che si tratti di un albero caduto o del volo di un uccello nell’oscurità, viene interpretato come un messaggio da parte del mondo spirituale. Anche se oggi l’årsgång è perlopiù caduta in disuso, la sua essenza continua a riflettersi nel desiderio delle persone di riconnettersi con la natura e con il loro io interiore.

La notte di Capodanno, quindi, rappresenta un’opportunità potentissima per rinnovare il legame con la propria anima e con l’ambiente circostante. Anche se non si tratta più di una pratica rituale comune, riscoprire l’importanza di un cammino silenzioso e meditativo può rivelarsi particolarmente catartico e rigenerante. Questo approccio potrebbe promuovere una maggiore consapevolezza di sé e contribuire al benessere personale.

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