Il glifosato è una sostanza molto utilizzata in agricoltura, dal momento che protegge in modo efficace le piante dagli agenti atmosferici e dagli insetti. Moltissimi pesticidi hanno infatti nella propria composizione questa sostanza che, secondo alcuni studi, sarebbe cancerogena e che potrebbe portare non pochi problemi alla salute.
Il diserbante è il più venduto al mondo ed evitare di entrarci in contatto è molto difficile, dal momento che moltissimi prodotti sono trattatati con questo pesticida.
In Europa il pesticida è ritenuto ancora "probabilmente cancerogeno", per cui l’Ue ha deciso che si potrà utilizzare come diserbante, mentre i singoli Paesi hanno deciso di muoversi singolarmente. L’Italia per il momento non si è ancora mossa per cambiare la propria legislazione e sebbene abbia mostrato in più occasioni interesse ad un divieto. In Francia invece la situazione è ben diversa, dal momento che l’agricoltura è una voce importante dell’economia del Paese; in questo caso ci si è già mossi per cambiare la situazione e sono state promulgate delle leggi che porteranno ad abbandonare questa sostanza.
Ma cos’è il glifosato? Perché fa male alla nostra salute? C’è un modo per evitarlo e per riuscire a non assumere alimenti che ne contengano le tracce? Andiamo a rispondere a queste domande e a fare un po’ di chiarezza sulla questione.
Cos’è il glifosato: utilizzo e come influisce sulla salute
Il glifosato è stato sintetizzato per la prima volta nel 1950 da un chimico svizzero, solo in un secondo momento, nel corso degli anni ’70, si comincerà a commercializzare come diserbante. In questo primo periodo il glifosato veniva utilizzato per eliminare le piante infestanti prima della semina, ma in un secondo momento venne usato anche dopo la semina. Con la creazione di piante geneticamente modificate la sostanza si riesce poi ad usare anche dopo la semina.
In genere questo tipo di pesticida viene utilizzato per pulire il campo dalle erbacce e dalle piante infestanti, che devono essere rimosse prima della semina.
Pian piano però il glifosato ha trovato nuovi utilizzi e nuovi impieghi, come avviene ad esempio per i campi di grano. Sulle spighe questa sostanza permette di avere un raccolto prima del naturale ciclo, così da accelerare il processo e avere prima i cereali. In generale comunque i problemi si riscontrano anche solo se il glifosato viene utilizzato come diserbante, dal momento che il terreno ne rimane impregnato.
Quello agricolo non è però l’unico utilizzo del glifosato, che viene utilizzato anche dalle amministrazioni pubbliche ai margini delle strade e dei binari per eliminare le piante infestanti.
Un uso radicato quindi quello che si fa di questa sostanza che non fa bene alla salute e che anzi, secondo molti studi, aumenta l’incidenza di tumori.
A svolgere gli ultimi studi sono stati gli scienziati dell’università di Washington, dove sono stati confrontati i dati del 2001 e quelli del 2018, mostrando come l’incidenza di cancro aumenti con l’esposizione alla sostanza. L’esposizione al glifosato, hanno mostrato gli studi, aumenta del 41% la possibilità che si presenti il linfoma non Hodgkin. Ma gli studiosi americani non sono i soli scienziati che mettono in guardia la popolazione da questa sostanza:
- ECHA: Agenzia europea delle sostanze chimiche crede che questa sostanza sia dannosa per gli occhi e tossica per la vita acquatica, anche se le evidenze scientifiche non hanno permesso di classificarlo come cancerogeno, motivo per cui in Ue è ancora possibile coltivare i campi con questa sostanza;
- EFSA: Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha detto invece che è improbabile che la sostanza sia genotossica, ossia che possa portare a mutazioni del DNA o che possa portare a rischi tumorali. Greenpeace ha subito messo in chiaro però che le analisi che sono state svolte e le valutazione di questa agenzia si sono basate su dati provenienti da aziende produttrici di questa sostanza;
- OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma invece che esistono“limitate prove di cancerogenicità”, motivo per il quale la sostanza deve essere inserita tra quelle “probabilmente cancerogene per l’uomo”;
- IARC: International Agency for Research on Cancer, ha svolto altri approfondimenti ed è giunta alla stessa conclusione dell’OMS.
Le analisi sembrano quindi portare tutte a mostrare il glifosato come una sostanza dannosa per la salute dell’uomo, anche se i suoi effetti non sono ancora chiari, come no è chiara l’incidenza che esso ha sul formarsi di masse cancerogene. Ma come è possibile difendersi da questa sostanza? Come fare per evitare di assumere glifosato mangiando frutta e verdura o semplicemente bevendo una birra?
Come evitare di ingerire il glifosato? Soluzioni e accorgimenti
Senza dubbio il modo migliore per evitare di entrare in contatto con questa sostanza è acquistare solo ed esclusivamente prodotti biologici, nei quali i campi non sono trattati con questo pesticida. Si dovrà fare particolare attenzione soprattutto ai seguenti alimenti che ogni anno mostrano quantitativi di pesticidi molto alti:
- Mais;
- Soia;
- Orzo, avena;
- Fagioli;
- Frumento;
- Fragole;
- Piselli;
- Olive e derivati di esse;
- Altri cereali.
Purtroppo lavare accuratamente i prodotti non ha alcun tipo di impatto sul glifosato, che rimane comunque nel cibo e non può essere eliminato. L’unico modo per riuscire ad evitare il più possibile questa sostanza è acquistare prodotti biologici e coltivati in maniera naturale.