Cos’è il compostaggio domestico? Se ne sente spesso parlare al giorno d’oggi, in un momento storico in cui l’ambiente ha più bisogno che mai delle nostre accortezze. Il compostaggio domestico altro non è che un modo ecosostenibile di gestire i propri rifiuti. Quando si parla di compostaggio, quindi, si fa riferimento a una tecnica di smaltimento con riciclaggio successivo della componente organica dei rifiuti solidi urbani come, ad esempio, residui alimentari, delle pratiche di giardinaggio, della potature, le foglie o il letame. Grazie al compostaggio questa tipologia di rifiuti viene tramutata, tramite una serie di reazioni, in concime. Questo concime ottenuto tramite il compostaggio prende il nome di compost. Vediamo, nello specifico, i vantaggi per l’ambiente, come si fa il compostaggio e quali sono, le cose che è possibile metterci per ottenere il compost.
Compostaggio: vantaggi per l’ambiente e come farlo
Quali sono i vantaggi di fare il compostaggio? Già ad una prima definizione salta subito all’occhio come, tramite questa pratica, sia possibile ridurre e limitare la produzione generale di rifiuti. Stabilito questo vantaggio per l’ambiente è bene far presente che, in alcuni casi, è possibile anche ricavare un vantaggio economico dal compostaggio poiché il compost ottenuto può essere utilizzato per concimare le piante del giardino o dell’orto e sono molti i Comuni italiani che incentivano economicamente questa pratica di smaltimento rifiuti organici; solitamente di tratta di sconti rilevanti sulla tassa dei rifiuti, la famosa TARI. Effettuare il compostaggio domestico non affatto è difficile poiché ci sono una serie di regole da seguire scrupolosamente per garantire un buon risultato.
Partiamo dal principio: che cos’è il compost e come si ottiene? Per fare il compost è necessario che avvenga un processo biochimico che tramuta i rifiuti organici in compost. Questa trasformazione fa si che delle sostanze che contengono molecole organiche complesse si degradino in composti più semplici e stabile attraverso una serie di reazioni. Esse scattano attraverso l’intervento in determinate condizioni aerobiche (ovvero in presenza di ossigeno) di macrorganismi - insetti e lombrichi - e microrganismi - muffe e batteri.
detto in parole semplici, il compostaggio è un processo di fermentazione aerobica che comprende una serie di fasi:
- latenza, che è la fase nella quale si sviluppano i microrganismi;
- crescita, che è la fase in cui avviene l’innalzamento della temperatura del materiale;
- termofilia, la fase nella quale la temperatura della massa permane a livelli che non scendono mai al di sotto dei 55 °C;
- maturazione, la fase in cui avviene una fermentazione secondaria che favorisce la trasformazione del materiale in humus, un prodotto stabile che non è più soggetto a fenomeni di putrefazione e che viene chiamato compost.
La composizione chimica del compost che risulta dipende, essenzialmente, dal rapporto tra la quantità delle componenti verdi - vegetali, erba, scarti di orto e cucina - e quella delle componenti marroni - foglie secche, cartone, segatura, paglia, deiezioni degli animali.
Il giusto equilibrio per ottenere un compost di qualità si ottiene miscelando gli scarti più umidi e azotati, ovvero quelli verdi, con quelli meno umidi e più carboniosi.
Cosa mettere nel compost?
Stabilito come funziona il processo di compostaggio, quali rifiuti si utilizzano per ottenere il compost? Specifichiamo che il compostaggio domestico trova realizzazione attraverso due diversi metodi, ovvero il compostaggio a cumulo o il compostaggio tramite compostiera.
La differenza è molto semplice: chi ha spazio a disposizione a una certa distanza dall’abitazione può utilizzare la prima tecnica mentre, al contrario, chi non dispone di questi spazio potrà fare il compostaggio tramite un apposito contenitore detto compostiera o composter.
Ma quali sono i materiali che è possibile utilizzare nel compostaggio e quali, invece, devono essere assolutamente scartati? Vediamo una lista.
I materiali da inserire nel compostaggio domestico sono: scarti vegetali di cucina; scarti di frutta, verdura ecc.; gusci di uova; sfalci d’erba; pane raffermo o ammuffito; foglie; fondi di caffè e filtri di tè; paglia e segatura; carta da cucina, fazzoletti di carta; potature, cortecce, trucioli, piccoli rami; pezzetti di legno o foglie non decomposti presenti nel compost maturo.
Ci sono poi una serie di materiali che va bene inserire ma che, prima di entrare a far parte del procedimento, necessitano di una serie di accorgimenti: avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi, per esempio, necessitano di essere ricoperti di altri materiali perché attirano animali domestici ed insetti; cenere in piccole quantità; bucce di agrumi; ossa sminuzzate; foglie secche a lenta degradazione come gli aghi di pino; lettiere degli animali domestici.
Ci sono poi una serie di materiali che non devono assolutamente essere inseriti nella compostiera, tra i quali: vetri e metalli; riviste e stampe a colori; tessuti; batterie; carta e cartoni plastificati; oli esausti; piante infestanti o affette da patologie; legname trattato con vernici o con solventi; filtri dell’aspirapolvere.