Il biancospino è una pianta dall’aspetto molto delicato e possiamo senza dubbio considerarla una delle tante piante della salute. È conosciuta anche come pianta del cuore: grazie alle sue proprietà ha moltissimi benefici su questo organo del nostro corpo. Ma ha anche delle controindicazioni?
È un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il suo nome scientifico è Crataegus oxyacanta e deriva dalle parole greche oxys (punta) e akantha (spina). Nell’antichità veniva apprezzato per il suo aspetto molto delicato: infatti era utilizzato per adornare altari soprattutto durante le cerimonie nuziali.
Sia Celti che Latini dedicavano al biancospino un periodo dell’anno che solitamente coincideva con la primavera e durante il Medioevo questa pianta veniva posta al centro di ogni piazza come simbolo porta fortuna.
I primi Cristiani associavano il candore dei suoi fiori all’immagine delle Madonna, i frutti rosso intenso al sangue di Cristo e le spine dei ramoscelli alla sua corona di spine.
Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali del biancospino, le sue proprietà e i benefici che ha sul nostro organismo; infine capiamo quali sono le possibili controindicazioni qualora si dovesse eccedere con le dosi consigliate.
Il biancospino è soprannominato pianta del cuore e il motivo è abbastanza intuibili: le sue proprietà hanno grandissimi benefici su uno degli organi più importanti del nostro corpo.
Le foglie e i fiori contengono una miscela di preziosissimi flavonoidi di diverse tipologie; essi sono potenti antiossidanti e veri e propri spazzini dei radicali liberi, dunque utilissimi per abbassare il colesterolo cattivo e proteggere l’apparato cardiocircolatorio dal rischio di patologie molto comuni, come ad esempio l’infarto,
Questi principi attivi conferiscono una spiccata attività cardioprotettiva, perché inducono la dilatazione delle arterie coronariche che portano il sangue al cuore, migliorando così l’afflusso del sangue con conseguente riduzione della pressione arteriosa. Il suo impiego è quindi indicato nei casi di ipertensione, lieve o moderata, specie se di origine nervosa.
Inoltre il biancospino ha proprietà cardiotoniche dovute alla presenza di proantocianidoli, che agiscono da un lato sul potenziamento della forza contrattile del cuore; e dall’altro sulle alterazioni della funzionalità cardiaca. Questi componenti riducono la tachicardia, extrasistole e aritmie e prevengono le complicanze nei pazienti anziani, a rischio di angina pectoris o infarto, affetti da influenza o polmonite.
Ma non ci aiuta solo a proteggere il cuore; infatti questa pianta della salute contiene anche la vitexina, che agisce sul nostro organismo con un’azione sedativa e calmante ed è quindi un validissimo alleato in caso di attacchi di panico, periodi di forte stress, ma anche insonnia e angoscia.
Ma oltre alle tante proprietà benefiche esistono anche delle controindicazioni all’assunzione del biancospino? Scopriamo insieme quali sono e i modi in cui dobbiamo assumerlo.
Il biancospino presenta raramente effetti collaterali. È stato riscontrato, in pazienti affetti da gastrite, la comparsa di fastidio e dolore allo stomaco. Una volta interrotta l’assunzione di biancospino i sintomi sono completamente scomparsi. Anche in caso di pressione bassa, se si assumono ipotensivi di sintesi, è bene evitare di assumere il biancospino; in ogni caso consigliamo sempre di consultare il medico di base prima di iniziare qualsiasi tipologia di cura, anche con prodotti naturali.
Generalmente il biancospino si assume oralmente, sotto forma di tisana oppure di tintura madre. Bere una tazza di infuso di biancospino lontano dai pasti è perfetto per prevenire e curare l’ipertensione, mentre prima di coricarsi ci aiuta a trovare il sonno e a riposare bene.
Per fare l’infuso basterà versare la miscela di foglie e fiori nell’acqua bollente e spegnere il fuoco, poi coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Se invece si soffre di tachicardia consigliamo di sciogliere in un litro e mezzo di acqua 40 gocce di tintura madre e bere nell’arco della giornata.