Quando si parla di economia circolare non tutti hanno le idee chiare. Di che cosa si tratta e qual è il suo valore? Per capire bene di cosa stiamo parlando facciamo appello definizione di economia circolare data dalla Ellen MacArthur Foundation che spiega come in un’economia circolare i flussi di materiali siano di due tipi diversi: quelli biologici, che sono in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, che devono essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Dovendo definire l’economia circolare in poche parole, si tratta di un’economia che è in grado di rigenerarsi da sola e che risulta essere l’esatto opposto dell’economia lineare. Vediamo bene tutte le implicazioni dell’economia circolare, come può esserci utile e qualche esempio per capire il concetto.

Economia circolare vs. economia lineare

L’economia circolare si contrappone all’economia lineare, che è il modello di crescita economica che ha caratterizzato i paesi sviluppati negli ultimi centocinquant’anni. L’economia lineare si basa sull’estrazione di materie prime sempre nuove che vengono lavorate per il consumo di massa per poi essere scartate una volta terminato il ciclo di vita del prodotto. Si tratta di un’economia che vede nascere, sfruttare e morire il prodotto, un’economia che produce rifiuti e scarti. Come tutti ben sappiamo questi rifiuti, gli scarti e i processi di lavorazione delle materie sono la causa dei problemi dell’ambiente e dei disastri climatici che stiamo affrontando: effetto serra, contaminazione di terra e mare, la produzione incontrollabile di rifiuti che non si possono smaltire e anche come le guerre per il controllo delle materie prime e la diseguaglianza sociale.
Per anni e anni moltissimi studiosi si sono dati da fare per trovare un modello alternativo all’economia lineare, un modelle sostenibile che fermi lo spreco delle materie, il consumo dell’acqua e l’inquinamento, andando a promuovere eco-design, energie e fonti rinnovabile, il riciclo con lo scopo di creare un metodo di produzione efficiente, sostenibile e in grado di autorigenerarsi.

Le basi dell’economia circolare ed esempi di economia circolare

Com’è possibile praticare l’economia circolare nella nostra vita quotidiana, in casa e a lavoro? Chiariamo intanto i principi su cui è basata l’economia circolare, che sono i suoi tre pilastri:

  1. Il primo fondamento è quello di recuperare tutto quello che solitamente buttiamo, sia nel privato che in ambito industriale, per poi reintrodurlo nei cicli di produzione. In alcuni casi virtuosi di ricicli (upcycle), lo scarto riciclato assume un valore maggiore di quello che aveva nella sua precedente esistenza;
  2. Il secondo principio si basa sulla fine dello spreco dell’uso prodotto, ovvero sul fatto che tutto ciò che compriamo va utilizzato: niente vestiti lasciati in uno scatolone, niente oggetti acquistati per essere utilizzati una sola volta all’anno, niente magazzini pieni di macchinari che non attendono altro che essere dismessi. Sono troppe le cose, la materia, che giacciono intorno a noi senza venire veramente sfruttate per poi essere gettate senza mai essere state sfruttate correttamente;
  3. Il terzo pilastro su cui si basa l’economia circolare è arrestare la prematura morte della materia, ovvero evitare di buttare e riciclare oggetti ancora in buono stato, materia ancora perfettamente riutilizzabile, perchè magari si è rotta una sola parte di un oggetto perché, secondo la moda, esso è obsoleto (obsolescenza programmata).

Quali sono, concretamente, degli esempi di economia circolare? Il car-sharing, per esempio, che fa sì che un’automobile venga utilizzata per il 45% del suo tempo-vita, a differenza di quelle dei privati cittadini che vengono utilizzate solo per il 4% di questo lasso temporale. Un altro esempio di economia circolare è Fairphone, uno smartphone creato apposta per durare e per essere riparabile, massimizzando la vita media di questo genere di prodotto, che solitamente non dura più di 12-18 mesi. Cambiare smartphone così spesso fa sì che si producano milioni di tonnellate di rifiuti impossibili da smaltire ogni anno. Un altro esempio di economia circolare è anche, banalmente, comprare e vendere vestiti usati, dando nuova vita ai capi d’abbigliamento.