Come diventare osteopata? Questa è la domanda a cui cercheremo di rispondere oggi, andando a indagare su cosa fa e cosa cura l’osteopatia.

Cominciamo spiegando cos’è l’osteopatia: si tratta di una pratica manuale, facente parte della medicina alternativa, che prende in considerazione l’individuo nella sua interezza allo scopo di favorire la sua guarigione e ristabilire l’equilibrio in ogni parte del suo organismo.
Per l’osteopatia sia i mali fisici che quelli psicologici hanno un qualche tipo di risonanza sul corpo; ciò che l’osteopatia sostiene, quindi, è che incidenti, cattiva postura o anche solo lo stress possono andare a incidere in maniera anche notevole sul corretto equilibrio del nostro corpo, interferendo con le funzionalità di tutto il nostro organismo.

Qual è lo scopo dell’osteopatia? Trattare tutta una serie di problematiche così da ripristinare l’armonia di tutti i sistemi del nostro corpo. L’osteopatia attua qualsiasi tipo di rimedio a partire dal sistema muscolo-scheletrico, agendo anche su tutti gli altri sistemi. Vediamo ora, nello specifico, come diventare osteopata in Italia, cosa fa a livello concreto un osteopata e quali sono i disturbi che cura l’osteopatia.

Come diventare osteopata?

Cominciamo facendo presente una differenza: fisioterapia e osteopatia non sono la stessa cosa. Entrambe le discipline agiscono sul corpo umano, ma per diventare fisioterapista bisogna laurearsi; il fisioterapista, oltre alle mani, utilizza anche macchinari per ultrasuoni, tecar, laser e magnetoterapia nel suo lavoro.
L’osteopatia, invece, agisce più sulle cause alla base del disturbo che sui sintomi. L’approccio dell’osteopatia è totale sia per quanto riguarda la diagnosi che per quanto riguarda la terapia.

Ma come si diventa osteopata?
In Italia è previsto un percorso di studi che dura 6 anni in tutto. Durante la formazione si affronta lo studio di discipline che stanno alla base della medicina come l’anatomia, la fisiologia, l’istologia, la biochimica, la neurologia e molte altre. In aggiunta a queste materie, si studiano le discipline dell’osteopatia.
Nel nostro paese si diventa osteopati solo tramite percorsi privati, non esistendo un’università dedicata. Inoltre, la formazione da osteopata non è continuativa.

La professione non viene riconosciuta con un’abilitazione rilasciata dal Ministero dell’Istruzione, a meno che agli studi per diventare osteopata non sia affiancato anche il conseguimento di altre specializzazioni mediche.
Se non si conseguono delle specializzazioni mediche, il titolo professionale non ha alcuna validità. Esiste un Consiglio Superiore di Osteopatia - CsdO - che regolamenta l’esercizio dell’omeopatia; questo consiglio è composto dalle più importanti associazioni di osteopati professionisti italiane.

Cosa fa un osteopata?

L’obiettivo dell’osteopatia è quello di far ritrovare al corpo umano l’armonia della struttura scheletrica che fa da sostegno a tutto l’organismo. Così facendo si favoriscono il benessere e l’equilibrio di tutte le altre parti del corpo. Un corpo al massimo del suo potenziale ha un’ottima mobilità che non si limita alle articolazioni ma comprende tutte le parti del corpo, dalle ossa, ai tendini, passando per legamenti e liquidi.

Cosa fa, quindi, un osteopata?
Il professionista della salute utilizza delle terapie manuali che risultano complementari a quelle della medicina classica e che non prevedono l’utilizzo di farmaci. L’approccio utilizzato si definisce non sintomatico e causale, cioè opera per agire sulle cause di un disturbo e non sui suoi sintomi.
La causa di un disturbo può localizzarsi anche in un punto diverso rispetto a dove si manifesta il dolore ed è lì che l’osteopata va ad agire.
I trattamenti osteopatici si possono utilizzare in tutte le fasce d’età (anche quando si è neonati e in caso di gravidanza).

L’osteopata, all’atto pratico, agisce praticando varie manipolazioni con le mani e, in alcuni casi, con il resto del corpo (in questi casi l’osteopata può, per esempio, appoggiarsi contro la schiena del paziente o circondare una specifica parte del suo corpo). Ci sono quattro categorie principali di manipolazioni:

  • Manipolazioni strutturali: prevedono di esercitare impulsi su una struttura;
  • Manipolazioni funzionali: hanno lo scopo di immobilizzare i tessuti per poi indurre uno stato di rilassamento;
  • Manipolazione del cranio: con movimenti microscopici un osteopata può ripristinare la mobilità delle ossa craniche agendo anche sul movimento respiratorio primario;
  • Manipolazione viscerale: questo particolare tipo di manipolazione mira a dare la massima mobilità alle viscere, quindi a polmoni, milza, fegato e così via.

Cosa cura un osteopata?

Ci si può rivolgere a un osteopata per svariati problemi che interessano la nostra salute psico-fisica. Solitamente ai pazienti viene spontaneo rivolgersi a lui per problemi di natura muscolare o articolare, ma la verità è che con l’osteopatia si possono ottenere buoni risultati anche rispetto a disturbi e squilibri di altro tipo, come ad esempio eccessivo stress, ansia, depressione e insonnia.

Tra gli altri disturbi che l’osteopatia contribuisce a curare ci sono:

  • Artrosi
  • Sciatalgie
  • Stanchezza cronica
  • Dolori cervicali
  • Lombalgie
  • Abbassamento delle difese immunitarie
  • Dolori articolari o muscolari da traumi
  • Problemi ginecologici e urinari
  • Cefalee
  • Nevralgie
  • Sinusite
  • Disturbi all’apparato gastrointestinale
  • Otite
  • Acufeni
  • Vertigini