Volete diventare fisioterapisti? State leggendo l’articolo giusto. Oggi vedremo come diventare fisioterapista e quanto si guadagna facendo il fisioterapista. Ma cosa fa, di preciso, un professionista nel campo della fisioterapia?
Il fisioterapista è colui che si occupa di rimettere in sesto le persone che hanno problemi in seguito, per esempio, a un incidente.

Il fisioterapista può anche occuparsi, tra le altre cose, della salute fisica degli atleti e, più in generale, dei problemi di motricità di chiunque, dai più piccoli agli anziani. Cerchiamo ora di capire come si diventa fisioterapista e quanto si guadagna in base all’esperienza e al posto in cui si lavora in Italia.

Cosa fa un fisioterapista?

Per diventare un bravo fisioterapista è previsto un preciso percorso da seguire. La preparazione, per fare questo mestiere, è fondamentale; i fisioterapisti si trovano quotidianamente a contatto con persone che hanno problemi di mobilità più o meno gravi e che necessitano di mani esperte e competenti per essere accompagnate in maniera ottimale lungo tutto il percorso di riabilitazione.
Oltre ad utilizzare le mani, i fisioterapisti devono anche essere in grado di usare i tipici macchinari per la riabilitazione, avendo cura anche di occuparsi efficacemente della condizione psicologica del paziente, che potrebbe passare dei periodi di sconforto.

Quali sono, quindi, i compiti di un fisioterapista a livello pratico? Questo specialista è incaricato di accompagnare il paziente dall’inizio (diagnosi) del percorso fino alla fine (guarigione). Il fisioterapista valuta, innanzitutto, di cosa ha bisogno un paziente con l’assistenza di dottori, di cui consulta e interpreta le diagnosi.
Il compito del fisioterapista si concretizza quando va ad occuparsi della riabilitazione vera e propria, non trascurando nemmeno gli aspetti psicologici della questione.
A volte con l’ausilio di attrezzatura, a volte solo con le mani, il fisioterapista deve aiutare il paziente a risolvere il suo problema valutando, in corso d’opera, se la terapia che sta attuando stia sortendo gli effetti attesi.

Come diventare fisioterapista: studi e pratica

Ma cosa studiare per diventare fisioterapista?
In Italia è necessario portare a termine un corso di laurea triennale da 180 CFU in totale in fisioterapia. Ognuna delle facoltà di fisioterapia può avere un diverso numero di esami da sostenere e per tutti gli studenti, a prescindere da dove studiano, la prova finale per laurearsi coincide anche con il superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio professionale. Il primo ostacolo da superare se si sceglie di diventare fisioterapisti? Superare il test d’ingresso alla facoltà di Professioni Sanitarie.

Per diventare fisioterapista, ovviamente, la teoria non è sufficiente; gli studenti di fisioterapia si trovano ben presto a dover fare pratica facendo degli appositi tirocini formativi mirati all’apprendimento sul campo delle più importanti tecniche e delle capacità necessarie per gestire in modo autonomo un programma di riabilitazione. L’ammontare delle ore di tirocinio obbligatorio è di 1300 ore distribuite nell’arco dei tre anni di studio. Queste ore possono essere svolte sia in strutture ospedaliere che in strutture extra ospedaliere. Una volta terminati gli studi e conseguita la laurea, come abbiamo già accennato, gli studenti sono fisioterapisti a tutti gli effetti.
Dopo la laurea si può scegliere di proseguire con gli studi magistrali o a dei master di perfezionamento; in alternativa è già possibile iniziare a lavorare sia come libero professionista che come dipendente in ambito privato o pubblico. Dove lavora un fisioterapista? Negli ospedali, nei centri di riabilitazione, nelle società sportive o anche nelle palestre. Per la categoria dei fisioterapisti esiste una specifica Associazione Italiana dei Fisioterapisti (AIFI) che si occupa di accompagnarli da inizio a fine carriera.

Quanto guadagna un fisioterapista?

Lo stipendio di un fisioterapista, come in tutte le altre professioni, varia in base a una serie di fattori:

  • Lavoro autonomo o lavoro dipendente;
  • Lavoro nel pubblico o lavoro nel privato;
  • Livello di esperienza pregressa.

Se pensiamo, per esempio, a un fisioterapista che lavora come dipendente in un ospedale, una palestra, una casa di cura o un centro di riabilitazione privati, il guadagno mensile può variare dai 1.100 ai 1.500 euro al mese, fino a punte di 1.800 euro. Da cosa dipende? Dalla paga oraria. Si tratta quindi di cifre approssimative.
Se un fisioterapista, invece, apre uno proprio studio, tendenzialmente guadagnerà di più. Si tratta di cifre che vanno dai 2.000 e i 2.500 euro circa al mese, che possono arrivare anche tra i 3.000 e i 5.000 euro netti in caso di fisioterapisti con parecchi anni di esperienza alle spalle. Un buono stipendio, eh?
C’è però da considerare che chi sceglie di lavorare in proprio deve fare i conti con tutte le spese del caso (bollette, mantenimento di uno studio, tasse, attrezzature e relativa manutenzione) e col fatto che lavorare in proprio comporta una serie di questioni in più da dover sbrigare.

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