È sempre più l’attenzione che si rivolge all’alimentazione: infatti è ormai scientificamente provato che ciò che mangiamo influisca sul nostro stato di salute. Proprio partendo da questa premessa il dottor Valter Longo ha ideato e sviluppato la dieta della longevità, ma cos’è e come funziona?

L’effetto che si vuole raggiungere seguendo questo regime alimentare è facilmente intuibile: vivere a lungo, ma soprattutto bene e in salute. Per arrivare a questo risultato il dottor Longo consiglia di adottare la dieta della Longevità come modello alimentare generale da seguire per tutta la vita. Inoltre, consiglia di praticare periodicamente la dieta Mima Digiuno, due o più volte nell’anno, per cinque giorni ogni volta, sotto controllo medico.
Ma cerchiamo ora di capire cos’è la dieta della longevità e come funziona questo regime alimentare che promette di farci vivere a lungo e in salute.

Cos’è la dieta della longevità?

Ma cos’è la dieta della longevità? Non è solo un libro, ma una vera e propria filosofia alimentare da adottare per tutta la vita. È errato quindi pensare che essa sia un regime alimentare finalizzato alla perdita di peso: è un modello alimentare che mira al benessere generale del nostro organismo.
Possiamo quindi definire la dieta della longevità come un regime alimentare ideato dallo scienziato Valter Longo, Professore Associato di Biogerontologia e Direttore dell’Istituto sulla Longevità all’USC (University of Southern California), già ideatore della Dieta Mima del Digiuno (DMD) che ha come finalità quella di fare vivere l’individuo di più e di ammalarsi di meno. Essa presenta diverse similitudini con quella che era la Dieta Mediterranea dell’antichità, con presenza di molti legumi e verdure, al contrario della carne e degli zuccheri.

Ovviamente, come dichiara lo stesso scienziato nei suoi libri, non è dimostrato che questo regime alimentare possa essere l’unico strumento per il raggiungimento dei 110 anni da lui auspicati. Ci sono infatti diversi elementi i che concorrono all’obiettivo: ad esempio, la possibilità di avere facile e libero accesso alle cure e poi una certa predisposizione genetica. In ogni caso questo tipo di alimentazione ci aiuterà a mantenerci in salute garantendo al nostro organismo un benessere generale.

Come funziona la dieta della longevità?

Ma come funziona la dieta della longevità? Essa si basa su studi portati avanti dal dottor Longo che hanno evidenziato come proteine animali e zuccheri abbiano un effetto negativo sulle cellule del nostro organismo e sul benessere generale del corpo umano. Inoltre anche il numero delle calorie assunte giornalmente sembrerebbe influire sulla nostra salute. Infatti questo regime alimentare cerca di limitare il numero di pasti (2 o 3 al giorno) e di spuntini (1 o 2 al giorno) da 100 kcal, cercando di mantenere una finestra (notturna) di almeno 12 ore in cui non si assume cibo.

In particolare si è notato come nei topi, cavie degli studi presi in esame, le proteine animali favoriscono l’invecchiamento e l’insorgenza di tumori, che invece si sviluppano più lentamente quando gli animali ne assumono meno nella dieta.
Longo suggerisce come modello alimentare ideale un’assunzione quotidiana di 0,7 g di proteine pro kg di peso corporeo. La proposta è un’alimentazione priva di carne, latte, formaggio, uova, con molti legumi e poca pasta, cioè una dieta quasi vegana, con piccole quantità di pesce 2-3 volte la settimana.

Per quanto riguarda gli zuccheri essi accelerano il processo di invecchiamento naturale del nostro organismo, sia quelli aggiunti artificialmente dall’uomo sia quelli della frutta che quindi va mangiata solo una volta al giorno nel nostro menù.
Il dottor Longo consiglia anche di diminuire l’assunzione di carboidrati del pane, della pasta e delle patate a favore di quelli complessi provenienti dai legumi e dalle verdure.

Altro pilastro della dieta della longevità è il già citato digiuno a intermittenza: esso non solo farebbe bene allo spirito, ma anche al nostro organismo che avrebbe così modo di rigenerarsi eliminando le cellule vecchie e sostituendole con quelle nuove. Ovviamente questa fase della dieta deve essere seguita da un esperto, poiché è particolarmente delicata.