Dormire bene la notte è per voi un miraggio? Non preoccupatevi, l’insonnia è un problema molto comune che può essere risolto ricorrendo a rimedi naturali semplici e non dannosi per il nostro organismo. Ma prima di capire come intervenire dobbiamo conoscere i sintomi e le cause di questo disturbo.

Sebbene molto spesso si associa il termine insonnia all’impossibilità di dormire, in realtà con questa parole si includono forme diverse di disturbi del sonno tra cui le più comuni sono la difficoltà ad addormentarsi, i risvegli continui nel corso della notte e il sonno irregolare; ovviamente tutte queste forme di insonnia hanno ripercussioni sulla vita quotidiana: i soggetti che ne soffrono infatti provano uno stato di sonnolenza e stanchezza spesso accompagnate da irritabilità, ansia e difficoltà di concentrazione.
Possiamo distinguere diversi tipi di insonnia; quella transitoria, ossia un disturbo che non si protrae oltre il mese, quella a breve termine che può durare fino a un massimo di sei mesi e infine quella cronica, quando ci accorgiamo che la difficoltà nel dormire bene si protrae oltre i sei mesi.
In ogni caso i sintomi e le cause di questo disturbo sono sempre le stesse; andiamo a scoprire più da vicino quali sono i fattori che comportano l’insonnia e da quali fastidi essa è accompagnata.

Sintomi dell’insonnia

L’insonnia è sempre accompagnata da una serie di sintomi molto fastidiosi e invalidanti che influiscono in modo negativo sulla nostra vita quotidiana; tra i primi a comparire sicuramente c’è la difficoltà ad addormentarsi: quando ci giriamo e rigiriamo nel letto, sebbene la stanchezza si faccia sentire e questi episodi non sono isolati, probabilmente abbiamo a che fare con l’insonnia. Altri sintomi comuni sono: i risvegli notturni frequenti e quindi un sonno disturbato e non ristoratore e sveglia alle prime luci dell’alba con conseguente sensazione di stanchezza, ansia e irritabilità per tutta la giornata.
Ovviamente dormire male ha conseguenze negative sulle nostre attività diurne, come ad esempio difficoltà nella concentrazione, mal di testa e molta fiacca.

Ma oltre ai sintomi dobbiamo fare attenzione anche alla loro durata: infatti uno dei modi più comuni per classificare l’insonnia è riferendosi al periodo in cui si manifestano. Come abbiamo già accennato si definisce transitoria quella che dura meno di un mese, a breve termine se dura per 1-6 mesi e cronica se dura oltre i sei mesi. A seconda del momento in cui ci si risveglia si parla poi di insonnia iniziale, transitoria o terminale.

Cause dell’insonnia

Ma quali sono le cause che generano l’insonnia? Quali comportamenti nocivi dobbiamo assolutamente evitare? Nella maggior parte dei casi l’insonnia è il risultato di stress, eventi della vita o abitudini che hanno un impatto negativo sul sonno. Altre volte, questa problematica può essere un sintomo di altre condizioni come il disturbo d’ansia, l’ipertiroidismo, malattie neurodegenerative, disturbi correlati con il sonno come apnea notturna e reflusso gastroesofageo.
Anche l’utilizzo di alcuni farmaci può provocare insonnia, così come il consumo di sostanze eccitanti come caffeina, teina, alcol e nicotina.

Sicuramente il fattore principale è lo stress, che può essere sia legato alla vita quotidiana (problemi sul lavoro, in famiglia ecc) sia legato ad un particolare evento per noi traumatico.
Altro fattore sono sicuramente condizioni particolari che sballano i nostri orari e il nostro ritmo sonno-veglia, come ad esempio viaggi che causano il fenomeno del jet leg.
Anche le cattive abitudini come sonnellini diurni, l’utilizzo del letto per lavorare, mangiare o guardare la TV, la tendenza a utilizzare pc, videogiochi, smartphone o altri dispositivi elettronici appena prima di andare a dormire possono disturbare il nostro riposo notturno, ma anche mangiare pietanze troppo pesanti.

Tra i fattori di rischio per l’insonnia rientra anche l’età: con il cambiamento dei modelli di sonno, la diminuzione di attività stancanti svolte durante il giorno e la maggior incidenza di dolori cronici e assunzione di farmaci, infatti, l’invecchiamento può favorire la comparsa di disturbi del sonno.