Sono molti i comuni italiani che hanno in sperimentazione il 5G, un tema di cui si è recentemente discusso al convegno 5G Italy, dove si è tornato a parlare del futuro della rete italiana e del progetto di rete unica TIM-Open FIber. A questo convegno ha preso parte anche Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia, che ha spiegato quale grande opportunità di crescita sia il progetto e in generale il 5G in Italia.

Molte persone comprendono la grandissima novità e l’innovazione, ma si continuano a chiedere: il 5G fa male alla salute? La domanda sorge dopo che ad aprile del 2019 Bruxelles ha deciso di bloccare la sperimentazione, dal momento che i timori per la salute dei cittadini risultavano molto elevati. A prendere la decisione a Bruxelles è stata Céline Fremault, dopo che la Regione aveva fatto presente l’elevato numero di radiazioni necessarie per il servizio di rete ultraveloce.
In Italia il dibattito è ancora aperto e ancora ci si interroga sui rischi per la salute del 5G, dal momento che gli esperti stanno cercando di comprendere quali siano i reali rischi per la salute e se vi possano essere dei problemi per i cittadini.

Per fare chiarezza sulla questione e cercare di capire se il 5G sia un rischio per la salute abbiamo deciso di raccogliere le informazioni al riguardo, in modo da capire come stiano davvero le cose.

Il 5G fa male? Il parere dell’Istituto Superiore di Sanità

Iniziamo vedendo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità "Radiazioni a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche", che vi alleghiamo di seguito.

In questo documento si mette in chiaro che non vi sono legami tra l’insorgere di tumori e l’uso del 5G. Questa tecnologia ha infatti delle onde molto piccole che, in base agli esami effettuati, non dovrebbero creare disagi alla salute dell’uomo. Gli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità hanno inoltre confrontato l’incidenza di tumori al cervello tra persone che utilizzano lo smartphone e individui che non lo utilizzano e anche in questo caso non sono stati riscontrati dei dati significativi.
Sebbene il parere dell’ISS non sia piaciuto al Codacons gli esami e le rilevazioni che sono state effettuate hanno mostrato che non vi sono delle vere e proprie conseguenze per l’uso della tecnologia 5G.

Ma quali sarebbero i rischi per la salute con il 5G? Il 5G funziona attraverso numerose e piccole celle presenti nelle nostre città, che sfruttano onde millimetriche per riuscire a farci navigare veloci sul web. Proprio la frequenza delle onde magnetiche, secondo alcuni, sarebbe un rischio per la salute, ma anche la presenza delle tantissime antenne per il funzionamento del 5G presenterebbe per alcuni un rischio per la salute dei cittadini.
L’uso della tecnologia 5G porterebbe così ad una maggiore incidenza di sterilità e soprattutto ad un maggiore numero di tumori, elementi che però non sono stati riscontrati negli studi dell’ISS. Viene anzi messo in luce come queste onde elettromagnetiche abbiano una scarsa capacità di penetrare nei tessuti e influire in modo negativo sulla salute dell’uomo.

Gli esperimenti sui topi e gli effetti del 5G

A mettere molti in allarme sono stati gli studi condotti dal Nation Toxicology Program negli Stati Uniti che ha sperimentato l’effetto del 5G sui topi. In questi esperimenti si è notata una maggiore incidenza di tumori nei roditori, in confronto all’uso del 2 e 3G. Bisogna anche qui però fare attenzione prima di arrivare a conclusioni affrettate, dal momento che le cellule dei roditori assorbono molte più onde rispetto all’uomo e quindi i risultati non possono essere trasposti al genere umano.

Le teorie sui danni del 5G sono piuttosto radicate e iniziano a circolare negli anni ’70 negli Stati Uniti quando Bill P.Curry, un fisico, venne chiamato in una scuola americana per chiarire la questione. Curry disegnò un grande grafico e mostrò come con il wireless vi fosse una maggiore incidenza di tumori nell’uomo. La tesi di Curry prese ben presto piede e si diffuse molto, portando spesso a credere in informazioni non corrette. Difatti le tesi di Curry sono state successivamente smentite, il fisico nel suo grafico non aveva infatti tenuto conto della schermatura che offre la pelle umana, un elemento messo bene in evidenza da tantissimi studiosi.
Non esistono, al momento, degli studi scientifici e validi che a livello internazionale che affermino che il 5G faccia male o che abbia una qualche incidenza con la comparsa dei tumori nell’uomo.